mercoledì 31 dicembre 2014

Giovedì 31 luglio Tappa 7 Trani (BAT) To Torre Canne (BR)

Eccoci a fine anno…

È passato un po’ di tempo, ma dovevo fissare nella mente le emozioni dell’ultima tappa.
La conclusione dell’avventura merita un’attenta riflessione, sia sul gesto atletico, che sull’amicizia che si è consolidata durante il viaggio.

Ma andiamo per ordine…
La nottata scivola dolcemente, i canti e balli della piazza non hanno compromesso il nostro riposo.
Ci alziamo belli pimpanti, pronti per la colazione.
Questa volta scarsa rispetto agli standard dei giorni precedenti. Un misero cornetto con cappuccio al baracchino sotto al B&B.
Non ci scoraggiamo, ingurgitiamo il dolce e poi ci rechiamo in panetteria per un trancio di focaccia con i pomodorini…

Ora si che stiamo meglio e pronti per la partenza.
Prepariamo le bici per l’ultima fatica e incomincia la sfida contro il mezzo motorizzato in partenza da Lido delle Nazioni, con a bordo Capitan Lola!
Mentre stiamo per partire una coppia si ferma e ci chiede se arriviamo da Milano. La domanda ci coglie di sorpresa, rispondiamo affermativamente al loro gentile quesito.
Si accorgono del punto di domanda sopra le nostre teste, sorridono e ci dicono che hanno riconosciuto il logo fiat e il concessionario Degradi dove hanno acquistato un auto.
Ma bando alle ciancie, ci attende la sfida…
Ci mettiamo in viaggio, abbandoniamo la statale 16 che ci porterebbe nel centro di Bari, e proseguiamo per vie secondarie in mezzo agli ulivi.


Il panorama è stupendo, come la giornata, calda e limpida come ci si aspetta durante l’estate.
I viottoli di campagna scorrono veloci tra una chiacchera e l’altra, ma all’improvviso il bitume scompare lasciando il posto alla terra battuta.
Controlliamo il percorso, giriamo intorno cercando una possibile via alternativa, ma la strada bianca è l’unica percorribile.
Attraversiamo lo sterrato a piedi, che per nostra fortuna è breve, con la paura per la tenuta dei raggi, in un attimo siamo di nuovo sui pedali e via a recuperare il tempo perso con la camminata.


Passiamo sotto un ponte dell’autostrada e torniamo a pensare alla sfida.
Siamo sulla statale in direzione Terlizzi, l’entroterra è meraviglioso, una distesa di ulivi attraversati da un saliscendi d’asfalto.
L’euforia ci inebria e ci spinge sempre più forte. Arriviamo a Terlizzi rapidamente, con Tiziano che accusa un po’ l’andatura :-).
Ci fermiamo per un caffè in un bar di ciclisti della zona. La titolare non ci molla più, ma abbiamo fretta, il missile nero non farà soste e il piedino pesante della pilota non ci lascia scampo!
Rapido punto mappa e di nuovo in viaggio, destinazione Palo al colle.

Adesso il panorama cambia, gli ulivi lasciano spazio alle dolci colline delle Murge, che fanno bella mostra di se all’orizzonte.
Il sole splende alto, l’andatura è costante ma sostenuta, dopo il caffè anche Tiziano ha messo il turbo, Angelo sente aria di casa ed è inarrestabile.
Arriviamo a Binetto, come dice un amico, una delle 5 perle della Puglia (le altre sarebbero Bitonto, Bitetto Bitritto e Toritto).
Chiediamo ad un vigile, che si rivelerà un ciclista, indicazioni sulla strada migliore per Castellana, da dove il nostro Panzerwaizen non avrà più bisogno di indicazioni.
Mentre le forze dell’ordine ci indicano la via più panoramica si avvicina un'altra persona del luogo che ci chiede da dove arriviamo. Anche lui è stato a Milano, e ci attacca una filippica sulla sua vita.
Il racconto sarebbe anche interessante, lo ascoltiamo per un po’, non vogliamo essere scortesi, ma la strada ci attende.
Rapida sosta dal panettiere per un'altra focaccia con pomodorini, ma questa volta con farina integrale, noi ci teniamo alla linea!
Incontriamo anche il “nutrizionista” del paese, che ci redarguisce sui carboidrati da assumere durante lo sforzo.
Gentilmente lo mandiamo a stendere e continuiamo a saziarci della strepitosa pietanza.
Rifornimento idrico e si riparte.

Ora viaggiamo tra le viti. La zona è quella di Noicattaro, famosa per l’uva da tavola. L’asfalto scorre veloce, la soddisfazione ci si legge in viso, ma è ancora presto per le pacche sulle spalle.
Due lunghi rettilinei, ondulati a piacere ci portano prima a Rutigliano e poi a Conversano.
Il nostro locomotore inizia a vedere indicazioni stradali conosciute, in faccia gli si apre un luminoso sorriso, ma quello che all’apparenza sembrava un cenno di distensione in realtà è un ghigno diabolico.
Ora conosce la via, soprattutto la distanza che ci separa dalla meta. Non ha più dubbi, non viaggia più in ECO mode, ora si può lanciare a tuono verso il faro che sovrasta Torre Canne.
Piombiamo a Castellana dove facciamo l’ultimo rifornimento idrico, una telefonata per verificare la distanza della meteorite Canella Family.
Tiziano è preda di uno scivolone che fa rovinare a terra la bici. Fortunatamente niente di che, si rialza come un gatto e via di nuovo in corsa contro il tempo e il mezzo meccanico.
Il percorso è un susseguirsi di saliscendi che tagliano le gambe, ma l’euforia di arrivare ci spinge sempre più forte.

Angelo ci strapazza, mentre noi arranchiamo alla sua ruota, lui ci illustra le bellezze locali.
All’improvviso rallentiamo e svoltiamo a sinistra… davanti a noi si apre un panorama incredibile…
Un grandangolo che spazia dalle colline al mare che ci lascia senza fiato. Scatto di rito, e via in discesa verso Capitolo, l’ultimo della nostra avventura.
Scendiamo sul lungomare, attraversiamo Savelletri, i bagnanti che rientrano a casa per il pranzo rallentano la nostra andatura… recuperiamo le forze per il rush finale.
Ci lasciamo alle spalle il borgo dei Vips e proseguiamo verso la Guesthouse di Anna e Mimmo.
In testa al gruppo c’è sempre Angelo, in lontananza il faro ci indica l’arrivo.
Dopo una trenata del nostro Panzer arriviamo al cartello che ci indica Torre Canne, fine della nostra avventura.

Un sorriso ci illumina i volti, iniziano i ringraziamenti con i compagni di viaggio…
Si sprecano le battute e le pacche sulle spalle, ma la sfida non è ancora terminata… rapidamente pensiamo al Van e al suo equipaggio…
Raccogliamo le forze, due rotonde ed imbuchiamo via Brindisi… giriamo l’angolo… Siamo arrivati secondi, di poco, ma il motore ha vinto sulle gambe!

La faccia soddisfatta di Lola è un libro aperto, la vittoria le disegna un sorriso felice!
Ma tant’è il nostro percorso ci ha riempito gli occhi e resterà fissato nelle nostre menti per sempre, cosa che la triste autostrada non potrà mai fare!
Siamo accolti come trionfatori, in casa fervono i preparativi per il pranzo. Anna Mimmo e Donato, ottimi padroni di casa, ci fanno accomodare al loro desco, nonostante il nostro aspetto non proprio profumato!
Ma prima di sederci a tavola è d’obbligo togliere il portapacchi che ci ha zavorrato per una settimana.
Un piatto di fantastiche orecchiette al sugo ci rimette in pace con il mondo, il pranzo scorre veloce tra un racconto e l’altro.
Una doccia ristoratrice lava via le fatiche della giornata, e ci prepara per quelle della sera, infatti in cucina si lavora senza sosta alla preparazione dei panzerotti, specialità del “brek an brek”.

Anna ha le duracell, in un attimo sistema la tavola, prepara la cena e nei ritagli di tempo ci serve un ottimo caffè mentre noi giochiamo a carte…
Incredibile, più che le duracell direi una batteria al plutonio! :-)
In serata ci raggiunge anche il resto della famiglia con amici. Siamo tantissimi, l’atmosfera è veramente vacanziera, la serata scorre veloce tra una chiacchera e l’altra, si sta benissimo.
Grazie a tutti per la spettacolare accoglienza, un piacevole ricordo che si aggiunge alla fantastica avventura.
Verso la una andiamo a letto, l’indomani ci aspetta un giro sulle strade della zona guidati da un mitico Angelo.