martedì 31 luglio 2012

Periodo di latitanza

dal blog ma non dalla bici e soprattutto dalla tastiera. Il caldo e la voglia di vacanza preparano i pochi neuroni ancora attivi al relax estivo.
In ogni caso si pedala ancora, con i manetta e con il fido Rhino in oltrepo. Da segnalare lo "strappo di Pizzarello" percorso due settimane or sono che in un chilometro porta in piazza a Cigognola lasciando senza fiato, per la durezza e per il panorama.

Per il resto le settimane volano, si pedala quando si può incrociando di volta in volta gli eleganti manetta delle 12 o i rozzi delle 17.30... medie sempre elevate nonostante il caldo a tratti opprimente.

Qualche cena ci commiato prima delle vacanze e progetti sfidanti in pista per l'anno prossimo.
Le sfide sono tante e tutte da raccogliere.

Stay tuned!

venerdì 13 luglio 2012

Giovedì...

Trippa?
No Manetta!
Martedì u.s. salto per eventi concomitanti, ma ieri scappo della miniera e di corsa mi appresento all'appuntamento.
Apprezzo con piacere le scuse di Sabino che si é reso conto della manovra azzardata e rischiosa della scorsa settimana.
Anche ieri però si é rischiato parecchio.
Gruppo folto e con molti peones che hanno dei problemi ad affrontare le rotonde...
In testa Seba detta la sua legge e tutti la rispettano "pancia a terra", si viaggia veloci, in un attimo tutti a Besate, dove per la prima volta girano in pochi e la maggior parte seguono il vecchio tracciato passando in paese.
La visione a metà gruppo é fantastica, auto che si fermano pedoni che si spaventano, ciclisti allungati divisi in più tronconi e pronti a rilanciare per riunirsi poco prima di Fallavecchia...
Via, in un attimo siamo alla "buca", gruppo appallato prima dell'Ozzero peak con auto in mezzo all'incrocio.
Salitella a tutta e gruppo in fila e in un attimo siamo sulla strada del rientro...
andatura ad elastico fino a Gaggiano dove si esce a tuono sul naviglio... bello il colpo d'occhio che vede tre treni uniti per la volata, purtroppo interrotta al semaforo di Trezzano.
Si riparte a tutta inseguendo i temerari che si sono buttati avanti con il semaforo rosso, ma poco prima dell'uscita/ingresso dell'autostrada uno scooterista ci avvisa di un incidente...
In effetti all'entrata ci sono auto ferme e un motociclista a terra con una bella frattura esposta.
Meno male che é cosciente e prontamente soccorso da un ciclista e dagli automobilisti che si sono fermati.
Purtroppo l'autista che ha causato l'incidente ha abbandonato il mezzo ed é scappato a piedi.
Rientro verso casa incrociando l'autoambulanza che si stà recando sul luogo a sirene spiegate.
Un grosso in bocca al lupo allo sfortunato motocilista.

Concludo la serata allo Star Rise in compagnia di amici per un ottimo convivio Vito's Style!

Speriamo nel weekend assolato per smaltire i postumi della serata con una bella ascesa in oltrepo.

 

Weekend passato

situazione ambigua dovuta soprattutto al meteo!
Si esce, non si esce, piove o non piove, fatto é che salto l'oltrepo, pulisco la bici e mi accorgo che la ruota libera é un po' "secca" e gira male, sarà per questo che non vado avanti! :-)
Cambio al volo con il cerchio da salita e vado all'appuntamento a Lacchiarella.
Incrocio solo un altro supestite e alle 13.30 ci avviamo con il consueto giro invernale.
Cambi regolari, Pavia, argine del Ticino, San Biagio e al bivio con Borgo San Siro ci dividiamo, io verso Vigevano e il compagno di pedale verso Bereguardo.
Arrivo a casa con 96km in 3h e 10'.

Doccia e via, faccio un salto al volo dal mitico Exposito per un pronto intervento alla ruota libera.
Max é un mito e, al contrario del suo meccanico, interviene prontamente e mi sistema il guasto.
Che dire, grande Max.

Domenica riposo, giardinaggio e pizza con amici.

venerdì 6 luglio 2012

Pedalata in compagnia

anche ieri, complice lo smaronamento da miniera, ho incorciato la banda delle 17.30.
Gruppo come al solito nutrito e farcito di rimbambiti, vero Sabino?
Si, proprio lui che all'accenno della prima fuga di giornata vuole farsi un varco per fare l'eroe che rientra... peccato che 100 metri dopo c'é il rallentamento per la rotonda e quindi gruppo appallato... la sua azione, a parte raccattare una serie di insulti, ha esordito con il rischio di fare il mucchio...
Per il resto giro allegro in compagnia di un Spino in versione Svizzera e di Dino in total Zibido look... mai successo!!!
Ieri non ho allungato per lo sgonfiamento dell'anteriore, ma meglio così perché ci siamo goduti una sosta di relax al baretto sotto casa con un paio di acque ghiacciate, si acque perché vige la dieta... ahahah!!!

Vediamo il meteo del weekend per decidere cosa fare, tra oltrepo o masapess di Lacchiarella.

mercoledì 4 luglio 2012

e ieri...

manetta!
Giro con quelli delle 17.30.
Andature sostenute all'inizio che dimunuiscono via via, vuoi per il caldo e per la poca collaborazione in testa, Marziano dictat.
Piacevole sorpresa il Varix prima di Besate e l'inossidabile Alby prima di Fallavecchia.
Prima dei Gaggiano allungo con gli uomini della bassa incrociando anche il Dino che, oltre a dirmi che sono ingrassato (faccio del mio meglio!!), mi ha raccontato le sue gesta del 2012 e che non vede nessuno dei nostri alle gare intorno al campanile!! ahahahaha
Chiudo con 90 km in 2h e 30.

Si replica giovedì, magari sintonizziamoci per trovarci e pedalare insieme.

Armà roundtrip

ebbene si, sabato ci siamo sparati il tour dell'Armà.
Partenza da Milano alle 7.
Durante l'ascesa in auto incrociamo il mito che scendeva a valle per la spesa.
Arrivati in altura ci concediamo un caffè e scambiamo 4 chiacchere con Miriana chiedendole se ci metteva da parte gli “avanzi” del pranzo.

Ore 9.15 con 18 gradi, ci mettiamo in sella, e via, discesa rapida sul versante piemontese verso Cosola, Cabella Ligure.
L'aria è frizzante, risveglia l'animo e il panorama lo fortifica in vista della prossima ascesa.
Arrivati al bivio primo stop, via la mantella e si inizia a salire.
Incontriamo qualche sparuto ciclista che chiaramente ci passa via...
Noi non ci curiamo di lui e procediamo con il nostro passo.
Si sale verso Carrega, saltiamo la fontana del paese e procediamo verso le Capanne.
Arrivati al culmine un paio di cani decidono di rompere la quiete, e non solo quella, inseguendoci...
un paio di versi e un rutto li hanno fatti desistere.
Sulla cima al passo del Gorreto ci si ferma per uno sguardo sulla vallata sottostante.
Il panorama spazia e a tratti sembra di sentire il profumo del mare.
Ma non vogliamo perdere troppo tempo, il pranzo ci aspetta e quindi dopo aver indossato nuovamente la mantella ci fiondiamo in discesa.
Saltiamo la digressione per il Brugneto che affronteremo prossimamente e scendiamo verso Fascia.
Strada ben asfaltata e in molti punti la larghezza permette di godersi il panorama anche se le velocità sono sempre elevate.
Arriviamo al fondovalle e via sulla 45 in direzione Piacenza, anche se il cartello che indica Genova a 44 km è molto invitante...
Fermata a Isola, dove si mormora l'esistenza di una fonte le cui acque ringiovaniscono... non credo sia vero, ma senz'altro concedono un rinfresco dalla calura che oramai, visto l'orario, si fa’ sentire.
Procediamo sulla statale in leggera discesa fino a Ottone (le battute con il "creatore" di lampade si sprecano).
Al bivio per Zerba ci aspetta l'ultima fatica della giornata.
Si risale la montagna che si staglia imponente davanti ai nostri occhi.
L'ascesa verso il paese è piacevole... fa' un po' caldo, ma la gamba risponde alla bisogna e in una trentina di minuti siamo sotto al gazebo di fronte alla fontana.
Cambio dell'acqua e si riparte non prima di aver sfanculato le uniche 2 macchine in giro in paese alle 13 che ci sorpassano e si fermano subito dopo a conversare con un "aborigeno" del luogo.
La strada che ci riporta all’albergo è spettacolare, letteralmente “attaccata” al fianco della montagna.
Si gode un panorama incredibile e, guardando dal parapetto, permette di capire il percorso fatto sinora.
Si procede nella calda solitudine scambiando 2 chiacchere sul percorso.
La strada scorre sotto le ruote, a tratti anche in leggera discesa, ma in ogni caso si sale, anche se non sembra, solo l’utilizzo del 21/23 ci riporta alla realtà.
Incrociamo l’abitato di Vesimo con il primo degli strappi taglia gambe, poi Pey dove ci fermiamo per riempire le borracce e rinfrescare il cranio oramai in ebollizione.
Gli ultimi strappi, il caldo e la fame che si fa sentire, trasformano i km finali in un calvario, facendoci procedere per forza d’inerzia fino al bivio con il Giovà.
L’ascesa verso il Pian dell’Armà sembra quasi in piano, ci spinge avanti l’idea di essere seduti con le gambe sotto al tavolo.

Arriviamo  all’albergo alle 14.
Ci diamo una rinfrescata con l’acqua ghiacciata della fontana, ci cambiamo e ci infiliamo a tavola.
Qui ci aspetta un piatto di gnocchi al sugo.
Rhino li spazzola in un attimo, io faccio fatica ad ingurgitare cibo solido e non è da me!!
Finisco il piatto con molta fatica, e butto giù un goccio di bonarda…
Digerisco in un secondo, e mi sento già mooooolto meglio.
Si procede con carni lesse e qualche fetta di cotechino.
Per finire ci viene proposto del dolce che decliniamo a favore del formaggio, secondo la tradizione che “la buca l’è minga straca se la sa no devaca!”
Caffè che il grande Luigino ci porta insieme ad una grappa da degustare in veranda!!!

Che dire, la voglia di rientrare al caldo non c’è, ci godiamo i 22 gradi senza umidità fino alle 17 quando  il dovere ci richiama.
Scendiamo verso casa dopo aver salutato e ringraziato della gentile ospitalità il simpatico Luigino e ci diamo appuntamento alla prossima, magari in notturna!
Per dovere di cronaca al rientro a Milano c’erano 36,5 gradi!!!